La sospensione di viaggi, uscite didattiche e attività extracurricolari decisa da molti collegi docenti come forma di protesta sta aprendo un fronte di tensione con le famiglie. A lanciare l’allarme è Max Maglione, membro della Consulta Provinciale dei Genitori, che invita a “non scaricare il peso della vertenza sugli studenti”.
Le ragioni dei docenti
Gli insegnanti hanno scelto di sospendere le attività extra-aula per richiamare l’attenzione su carichi di lavoro, riconoscimento professionale e risorse economiche. Una mobilitazione che, secondo Maglione, ha motivazioni legittime e da ascoltare con serietà, ma che rischia di colpire i ragazzi.
La posizione dei genitori
“Le famiglie investono tempo e risorse per garantire ai propri figli una formazione completa – sottolinea Maglione –. Privare gli studenti di occasioni culturali, sportive ed educative significa ridurre la qualità del percorso scolastico e alimentare frustrazione”.
Il rappresentante della Consulta chiede “forme di protesta diverse, che non compromettano la crescita dei ragazzi e la fiducia reciproca tra scuola e famiglie”.
Appello al dialogo
Maglione ribadisce la disponibilità dei genitori a collaborare con gli insegnanti e con le istituzioni, ma mette al centro una priorità: “Il diritto allo studio deve restare intoccabile. La scuola è una comunità educativa che vive di corresponsabilità: solo con unità si possono affrontare le difficoltà senza farle ricadere sugli studenti”.
