BOLZANO – Nella seduta di oggi, il Consiglio provinciale ha discusso e approvato due importanti mozioni, una dedicata alla parità di genere nella toponomastica e l’altra alla possibilità di locazione per le abitazioni a prezzo calmierato.
Vie intitolate alle donne: più visibilità nello spazio pubblico
La mozione n. 269/25 proposta da Sandro Repetto (PD) e intitolata “Segnali (stradali) di parità”, ha acceso i riflettori su un divario di rappresentanza ancora troppo evidente: solo il 13% delle vie intitolate a persone, a Bolzano, ricorda figure femminili. Escludendo le sante, la percentuale scende all’11,4%.
La mozione impegna la Giunta provinciale a:
Tradurre in italiano il compendio storico sulle donne nella toponomastica curato dalla Libera Università di Bolzano; Promuoverne la diffusione nelle scuole, biblioteche e Comuni; Incentivare l’intitolazione di vie e piazze a donne meritevoli attraverso buone pratiche e bandi; Monitorare la presenza femminile nella toponomastica provinciale per colmare il divario attuale.
Numerosi consiglieri hanno espresso il proprio appoggio, riconoscendo l’urgenza di modelli femminili nello spazio pubblico. Rosmarie Pamer (SVP) ha citato l’esperienza del Comune di San Martino, dove da sindaca ha contribuito a intitolare strade a donne. Anche Waltraud Deeg (SVP) e Madeleine Rohrer (Verdi) hanno sottolineato l’importanza educativa di questi nomi. Più critiche le parole di Anna Scarafoni (FdI), che ha rievocato divergenze su figure proposte in passato, mentre Sven Knoll e Bernhard Zimmerhofer (Süd-Tiroler Freiheit) hanno proposto di sostituire vie con nomi di guerra con nomi di donne resistenti o locali.
La mozione è stata approvata con 32 voti favorevoli, 1 contrario e 1 astenuto.
Abitazioni calmierate: via libera alla locazione
A seguire, è stata presentata la mozione n. 271/25 dalla consigliera Brigitte Foppa (Gruppo verde), cofirmata da Madeleine Rohrer e Zeno Oberkofler, per chiedere che anche gli alloggi a prezzo calmierato possano essere affittati, e non solo venduti.
La proposta prevede di:
Modificare il regolamento di esecuzione per equiparare la locazione all’acquisto; Introdurre una valutazione obbligatoria del fabbisogno di affitti prima della stipula degli accordi tra Comune e soggetti costruttori; Limitare gli accordi di sola vendita ai Comuni dove il bisogno di affitti è basso.
Secondo Foppa, l’elevata incidenza del costo dell’abitare (passata dal 32% al 42% del reddito) e la scarsa offerta in affitto sono tra i principali ostacoli per giovani e famiglie, contribuendo anche alla fuga di cervelli.
Paul Köllensperger (Team K) ha appoggiato la proposta sottolineando l’assenza di un vero mercato degli affitti a Bolzano, mentre Hannes Rabensteiner (Süd-Tiroler Freiheit) ha citato il modello del Tirolo, dove la locazione è predominante.
I firmatari hanno ribadito la necessità di un equilibrio tra vendita e affitto, richiedendo un cambio di rotta nella politica abitativa provinciale.
La mozione è stata accolta favorevolmente, confermando l’interesse trasversale per un nuovo approccio che renda il diritto alla casa più accessibile anche in locazione.
Due mozioni, due segnali chiari: il Consiglio provinciale punta a una società più equa, sia nella rappresentazione simbolica delle donne che nella concreta possibilità per tutti di trovare casa.