Home Politica Ballottaggio a Bolzano: Andriollo contro Corrarati, sfida tra due visioni di città

Ballottaggio a Bolzano: Andriollo contro Corrarati, sfida tra due visioni di città

by Massimiliano Maglione

BOLZANO – Domenica 18 maggio si terrà il ballottaggio che deciderà il futuro sindaco del capoluogo altoatesino. Dopo oltre due mesi di intensa campagna elettorale, i due candidati rimasti in corsa – Juri Andriollo per il centrosinistra e Claudio Corrarati per il centrodestra – tracciano un bilancio delle rispettive campagne, evidenziando idee, priorità e stili profondamente differenti.

Juri Andriollo: “Ottimismo, rispetto e competenza”

“È stata una campagna elettorale civile, basata sul rispetto reciproco e sui contenuti. Non ho mai amato chi urla: si può fare politica anche senza alzare la voce”, afferma Andriollo, avvocato ed assessore, che rivendica un profilo di esperienza e competenza amministrativa.

Andriollo punta su un’idea di città inclusiva, centrata sui bisogni delle persone: “Il Comune non è un’azienda da rendere efficiente, ma una comunità da ascoltare e servire. Dobbiamo partire dai quartieri, dai piccoli bisogni, fino alle grandi opere, restituendo ai cittadini più servizi e, se possibile, anche più risorse in tasca. Gli asili nido gratuiti sono una misura concreta per combattere la denatalità e sostenere le giovani famiglie”.

Tra le sue prime azioni da sindaco, se eletto, promette: “Vigili di quartiere per una sicurezza di prossimità, telecamere in tutte le isole ecologiche per combattere il degrado e sostegno concreto alle giovani coppie con gli asili nido gratuiti”.

Una Giunta, la sua, che sarà composta solo da persone qualificate: “In politica serve la stessa serietà che pretendiamo nella sanità o nella scuola. Basta con l’idea che chiunque possa amministrare: servono competenze vere”.

Infine, una riflessione sulla disaffezione al voto, soprattutto per chi vive da poco in Alto Adige: “Chi risiede qui stabilmente ma non ha ancora maturato i quattro anni richiesti dalla normativa provinciale, si sente escluso. È una forma di violenza istituzionale. Partecipare alla vita democratica deve essere un diritto garantito a chi contribuisce alla comunità”.

La parola che sceglie per definire la sua campagna è chiara: ottimismo.

Claudio Corrarati: “Concretezza per cambiare Bolzano”

Dall’altro lato della sfida c’è Claudio Corrarati, candidato del centrodestra e imprenditore, che riassume la sua campagna con una parola sola: concretezza.

“Abbiamo ascoltato i cittadini per strada, nei quartieri. È emersa chiaramente la richiesta di sicurezza e di decoro urbano. Sono temi che denunciamo da anni, già dal 2021, quando in Consiglio comunale chiedemmo vigili di quartiere, controllo di vicinato e sportelli di sicurezza, ma tutto fu bocciato”.

Tra i punti centrali del programma di Corrarati c’è l’emergenza abitativa: “Senza casa le persone vanno via e le aziende non trovano più lavoratori. Va sbloccato l’areale ferroviario: sono vent’anni che è fermo. Se servirà, andrò ogni giorno a Roma a bussare alle porte di RFI”.

Attenzione anche agli studenti: “Pagare 800 o 900 euro per una stanza è inaccettabile. Dobbiamo intervenire con fondi ministeriali e accordi con i privati per calmierare i prezzi”.

Critico verso il centrosinistra e il concetto di “continuità”: “Rappresenta tutto ciò che non è stato fatto. Bolzano ha bisogno di una svolta vera, di una coalizione coesa, con una visione chiara”.

Nonostante la durezza di alcuni scontri, Corrarati rivendica uno stile rispettoso: “Anche davanti alle provocazioni, abbiamo scelto il rispetto. La politica deve tornare ad essere confronto costruttivo, non arena per insulti via social”.

Un pensiero finale lo dedica all’importanza del voto: “Ogni singolo voto conta. Chi dice il contrario mente. La democrazia si fonda sulla partecipazione”.

Due candidati, due parole chiave: ottimismo e concretezza. Il 18 maggio spetterà agli elettori scegliere quale visione guiderà Bolzano per i prossimi cinque anni.

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