Il Questore Sartori revoca l’asilo politico: scatterà l’espulsione
BOLZANO – Serata di violenza e tensione quella di ieri all’interno del Centro Emergenza Freddo di via Gobetti, dove un cittadino straniero ha riconosciuto, tra gli ospiti della struttura, uno degli aggressori che lo aveva malmenato alcuni mesi prima. Dopo aver segnalato la presenza del soggetto sospetto al numero unico d’emergenza 112, sul posto sono giunte le pattuglie della Polizia di Stato.
L’uomo indicato dalla vittima è stato identificato come O.B., cittadino marocchino di 23 anni, già titolare dello status di asilo politico, ma con a carico numerosi precedenti penali: lesioni, rapina, minacce, furto, danneggiamento, false attestazioni, resistenza a pubblico ufficiale e detenzione di armi improprie.
Alla vista degli agenti, O.B. ha minacciato il denunciante e ha persino ammesso di essere stato l’autore dell’aggressione precedente. Gli agenti, vista la situazione, lo hanno invitato ad allontanarsi definitivamente dal centro. Ma la vicenda non si è conclusa lì.
Dopo circa mezz’ora, lo stesso cittadino ha nuovamente richiesto l’intervento delle forze dell’ordine, riferendo di essere stato nuovamente aggredito da O.B., colpito con una pietra alla nuca e poi rapinato dello zaino e del telefono cellulare. Le volanti sono intervenute rapidamente e hanno bloccato l’aggressore mentre cercava di disfarsi degli oggetti appena sottratti.
O.B. è stato arrestato con l’accusa di rapina e lesioni volontarie aggravate e tradotto presso la Casa Circondariale di Bolzano. Il Questore Paolo Sartori, considerata la pericolosità del soggetto e la sua lunga lista di precedenti, ha immediatamente avviato le procedure per la revoca dello status di protezione internazionale, condizione necessaria per poter disporre l’espulsione definitiva dal territorio nazionale al termine della detenzione.
“Un ennesimo episodio criminale – ha dichiarato il Questore – che dimostra quanto siano sempre più frequenti e gravi i problemi di sicurezza pubblica legati ad alcune presenze all’interno dei centri di accoglienza. Questi eventi sottraggono preziose risorse operative ai compiti di prevenzione e controllo del territorio”.