A meno di un mese dalle elezioni comunali del 4 maggio, il capolista del Partito Democratico Stefano Fattor lancia un affondo che fa rumore: “Mi chiedo quanti tra gli oltre 400 candidati a diventare amministratori del capoluogo conoscano davvero le competenze del Comune”.
Lo fa con un video di 3 minuti e mezzo, pubblicato sui social, in cui denuncia l’inadeguatezza di molte promesse elettorali, spesso scollegate dalla realtà istituzionale. “A sentire certe dichiarazioni – afferma Fattor – verrebbe da dire che sono in pochi a conoscere i confini delle responsabilità del Comune. A partire dalla sicurezza, che non è di competenza comunale, ma dello Stato, attraverso il Commissario del Governo e il Questore”.
Fattor prosegue elencando una serie di competenze che non appartengono al Comune di Bolzano, bensì alla Provincia autonoma. “Il trasporto pubblico locale, gestito da SASA, la zona industriale, l’ospedale, gli impianti ambientali, l’assegnazione dei circa 700 alloggi sociali (per cui le graduatorie sono di competenza dell’IPES), le scuole superiori, l’università e i musei: tutte queste materie sono provinciali”, precisa.
Ma il punto più caldo è forse quello relativo alle politiche migratorie. “Non è il Comune che decide chi ospitare e quanti. Bolzano si trova oggi ad accogliere circa 1300 persone tra migranti, senza fissa dimora e richiedenti asilo, mentre nel resto della provincia ce ne sono meno di 100. È una situazione imposta, non scelta. Chiedete in Provincia – sottolinea Fattor – dove da sette anni la SVP governa con Lega e Fratelli d’Italia”.
Il post ha già sollevato reazioni sui social e pone l’accento su un nodo spesso ignorato durante le campagne elettorali: la distanza tra ciò che i candidati promettono e ciò che effettivamente possono fare una volta eletti. Un appello, quello di Fattor, a rimettere i piedi per terra e a restituire alla politica locale un po’ di competenza e verità.
