Home Sanità Val Venosta, in aumento il nichel nelle acque superficiali: il ruolo dei cambiamenti climatici

Val Venosta, in aumento il nichel nelle acque superficiali: il ruolo dei cambiamenti climatici

by Massimiliano Maglione

BOLZANO – Un recente studio condotto dalla Libera Università di Bolzano (unibz) e dall’Agenzia provinciale per l’ambiente e la tutela del clima (Appa) ha rilevato un incremento delle concentrazioni di nichel in alcuni torrenti della Val Venosta. Il fenomeno, osservato negli ultimi dieci anni, sarebbe legato ai cambiamenti climatici, in particolare al ritiro dei ghiacciai e alla degradazione del permafrost alpino.

Dati e analisi: superato il valore limite in diversi punti

Il monitoraggio della qualità dell’acqua in Alto Adige è svolto costantemente dall’Appa, che conferma una situazione generale buona sia dal punto di vista ecologico che chimico. Tuttavia, come spiega Robert Faes, direttore dell’Ufficio Tutela acque, negli ultimi anni si è registrato un aumento del nichel in alcuni corsi d’acqua della Val Venosta, anche a quote relativamente basse.

Per approfondire la questione, è stata avviata una collaborazione tra unibz, Appa, Eco Research di Bolzano e la Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige. Lo studio ha analizzato i dati relativi al bacino idrografico del settore settentrionale del fiume Adige tra il 2005 e il 2023, concentrandosi in particolare sul Rio Senales, affluente dell’Adige.

I risultati, illustrati dal ricercatore Stefano Brighenti, evidenziano che in 40% dei 40 punti di campionamento della rete di monitoraggio il valore limite di 4 microgrammi per litro è stato superato, anche nel tratto a valle di Tel. In alcuni corsi d’acqua laterali della Val Venosta, i livelli hanno raggiunto valori compresi tra 5 e 10 microgrammi per litro, mentre nel Rio Alliz, tra Lasa e Silandro, si sono registrati picchi tra 20 e 40 microgrammi per litro.

Nichel rilasciato naturalmente dalla roccia

Secondo gli esperti, l’aumento del nichel nelle acque non è attribuibile ad attività umane, bensì a un processo naturale. Il metallo viene rilasciato dalle rocce e dal suolo attraverso reazioni chimiche, che risultano accelerate dal ritiro dei ghiacciai e dalla degradazione del permafrost alpino.

“Questo fenomeno si verifica solo in presenza di alcuni tipi di roccia, ma in Val Venosta, specialmente nell’unità geologica di Ötztal, questi materiali sono molto diffusi”, spiega Brighenti. Questo spiega l’aumento delle concentrazioni di nichel nelle acque superficiali, soprattutto in prossimità dei ghiacciai e delle zone di permafrost.

L’Appa continuerà a monitorare attentamente la qualità delle acque in Alto Adige, per individuare eventuali criticità e comprendere meglio l’evoluzione del fenomeno.

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